Birdwatching

Per gli amanti del birdwatching la provincia di Oristano ospita buona parte delle circa 370 specie di uccelli che possono essere osservati in Sardegna (è il 75% delle specie osservabili in Italia) alcune delle quali molto rare. Nei mesi invernali poi le zone umide dell’oristanese ospitano diverse decine di migliaia di uccelli acquatici, svernanti o di passo. Il tutto in un contesto ambientale che mantiene ancora elevati livelli di naturalità e biodiversità. L’area umida più nota indicata come stagni di Cabras, comprende bracci di mare, stagni salmastri e d’acqua dolce, lagune e laghi dedicati all’allevamento intensivo ittiogenico, saline e  paludi stagionali.

Lo stagno di Cabras è adibito in parte alla piscicoltura e alla pesca. Per le dimensioni è difficilmente esplorabile nella sua interezza, ma alcune zone più ricche di avifauna sono raggiungibili facilmente dalla cittadina di Cabras e sono parzialmente attrezzate per il birdwatching.  Le sue acque scarsamente salmastre e le sue sponde contornate quasi interamente da fragmiteto danno asilo a podicipedi, ardeidi, rallidi e ad anatidi.

In direzione di San Giovanni di Sinis troviamo  Mistras, uno stagno salato che nella sua parte orientale è adibito a salina. L’ambiente è tipicamente quello sciafilo con salicornieto ben sviluppato. Poichè lo stagno è generalmente asciutto, con ampie zone di terreno nudo e scoperto alternato a pozze d’acqua, la zona è particolarmente adatta ai limicoli.

Nella direzione opposta tra Cabras e Nurachi, troviamo gli stagni di Mari ’e Pauli e Pauli ’e Sali che rappresentano gli ambienti più interessanti dell’intero comprensorio di Cabras.  Si tratta di tre piccoli specchi d’acqua che costituiscono il margine orientale dello Stagno di Cabras. Pauli ’e Sali è uno stagno rotondo piatto e basso, caratterizzato da ampie superfici di fango che affiorano dall’acqua e che danno asilo a diverse specie di sterne, ma anche i limicoli e gli ardeidi sono ben rappresentati in ogni stagione.  Consigliamo di dare un’occhiata anche alle zone di campagna che circondano gli stagni. Vi si possono osservare la Pernice sarda, la Calandrella, la Cappellaccia, e se si è fortunati si può osservare il raro Grillaio. Durante il periodo invernale e delle migrazioni è possibile la sosta delle Gru.

Dirigendosi verso la marina di San Vero Milis, si può ammirare lo stagno temporaneo di Sale Porcus, infatti  le acque compaiono durante l'inverno e si mantengono sino alla primavera. In estate, l'acqua evapora e lo stagno diviene un immenso spazio desertico (350 ettari). Le acque di approvvigionamento dello stagno sono piovane ed è assente qualsiasi sbocco al mare. Il grado di salinità, è altissimo e ha creato un ecosistema molto particolare. Questa sua unicità, riconosciuta dalla Convenzione di Ramsar, dal 1981 viene difesa e gestita dalla LIPU insieme al comune di San Vero Milis. Ogni anno lo stagno è la meta di oltre 8.000 fenicotteri provenienti dall'Africa. Sono presenti altre specie di uccelli quali: anatre, sterne, gabbiani (tra cui quello roseo), aironi, trampolieri e le più rare volpoche e i cavalieri d'Italia. Alcune stagioni hanno registrato la presenza eccezionale delle gru e delle oche selvatiche.

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